C’è un punto in cui i legami non si spezzano davvero e non si dichiarano finiti.
Semplicemente… si sfilacciano. Svaniscono come se non ci fosse mai stato niente da spiegare in un limbo affettivo, un altrove silenzioso.
Ecco io quel punto lo chiamo “la zona del non detto”.
Ci entri senza accorgertene e ci resti dentro a lungo, anche dopo che tutto intorno è cambiato.
È lì che ho imparato cosa significa integrità affettiva, senza considerare le definizioni che si beccano in giro.
Non è idealismo e non è romanticismo. È il mio modo preciso, a volte rigido, di stare nei legami: anche se non ti tocco, voglio sapere dove finisco io e dove inizi tu.
Se c’è qualcosa, voglio che sia chiaro, non per portarlo a compimento, ma perché il non detto per me è più crudele dell’impossibile. Posso accettarne il limite, il non destino, ma non quell’ambiguità lasciata lì a fermentare.
Non riesco proprio a capire chi ti cerca per mesi e poi sparisce nel nulla, chi ti guarda come se volesse restare, ma poi non dice mai niente, chi flirta con la tua anima ma poi si tira indietro senza una parola, chi fino all’altra sera si comportava in un modo e poi all’improvviso l’opposto. Come un cambio idea improvviso senza spiegare anche una volta che uno ti fa delle domande.
Questo mio fastidio del non sapere non è solo mentale. È emotivo, una bomba proprio: non sapere se c’è stata reciprocità, non sapere se qualcuno pensa ancora a te anche in malo modo e specialmente non sapere perché qualcuno è sparito. Non fa provare solo una mancanza di risposta, è proprio una perdita di senso. Mi spiego, io amo i libri senza finale dove tutto viene lasciato all’immaginazione, ma trasportare questa cosa nella realtà proprio non posso farcela. Non voglio sapere per cambiare le cose, voglio sapere punto.
“Non ti cago più perché mi stai sul cazzo.” - Ok ciao.
“Non ti cago più perché non ho più bisogno.” - Ok ciao.
Amen tutto, ma almeno avrei un’idea… anche perché al contrario funziona sempre così: io dico ogni cosa se mi viene chiesta, e spesso anche quando non mi viene chiesta ed è una figata. Cioè non rimane mai il dubbio con me. Anche se all’idea di dirlo vorrei sotterrarmi, alla fine lo dico comunque.
“Non ti piacevo più?” - No.
“Come mai non mi cerchi più?” - Perché sei pesante.
Insomma… sono nata Scorpione.
Mi dicono sempre: sei intensa, sei troppo, sei tagliente. Ma dai, non è “troppo”!
Io sento le cose fino in fondo e se viene negato o lo lasciato metà, poi lo porto dentro come un’eco. Non per debolezza, ma perché i confini devono essere chiari, non zone grigie.
Infatti questo è il motivo per cui presso sempre abbastanza la vita su una cosa: non farmi restare in sospeso.
Invece, noto che la gente appartenente a tutti gli altri SEGNI ZODIACALI se ne frega un pochino delle cose lasciate nell’etere, anzi, ci sguazza proprio o comunque le cerca e quindi questa cosa per lo Scorpione è una rottura di balle quando lo riguarda.
È abbastanza un carico da novanta perché lo Scorpione non dimentica e porta dentro anche ciò che non è mai stato detto e ogni legame lasciato aperto lo rivive e peggio ancora lo trascrive senza che l’altro se ne accorga. Magari sembra tutto svanito, ma tipo dentro di me c’è ancora la voce che ti chiede “cos’è stato? Cos’è successo?” E l’assenza altrui, ogni volta, suona come un silenzio troppo lungo per essere innocente.
La mia integrità affettiva, in linea di massima, non è rigidità. È quella lucidità che libera ed il non sapere è come un punto interrogativo nel petto.
La zona del non detto è quindi per forza una questione zodiacale, dev’essere scritta nelle stelle. Deve avere un’origine più antica e primordiale, se no non si spiega come possa piacere alle persone rimanere come dei babbei incastrati nel non sapere.
Per me, che appunto sono Scorpione, il non detto è violenza pura. Voglio sapere. Voglio guardarti negli occhi e sentire se menti perché non c’è ferita più profonda di una connessione vera lasciata morire nel silenzio, o qualcosa di più frustrante dell’avere un dubbio che ti attanaglia i pensieri. Non è di certo per cercare drammi, è sempre quella ricerca di integrità che spesso mi accende i confronti con gli altri segni zodiacali. Altri segni non sopportano subire la zona del non detto, peccato che però poi la fanno subire.
Iniziamo con l’Ariete che non ama il non detto, ma non vive nell’ossessione come lo Scorpione. L’Ariete non ama i giri di parole. Tendenzialmente, se sente qualcosa, lo dice, se non sente più, sparisce. L’Ariete non sa stare fermo nell’ambiguità, ma non è nemmeno tutta ‘sta perla di chiarezza. Per lui, ogni legame è una battaglia emotiva e nella zona del non detto può restarci solo il tempo di sbattere la porta e poi per l’altro sono cazzi suoi. È impulsivo, dice quello che pensa, ma non sempre quello che sente.
Il Toro costruisce fiducia come si costruisce una casa: mattone su mattone. La zona del non detto per il Toro è una stanza senza finestre, dove continua ad amare chi non ha mai avuto il coraggio di essere chiaro. Può insistere nel voler capire, ma quando deve spiegare semplifica eccessivamente, troppo spiccio. Mio papà è Toro e già scrivendo ‘mio papà’ ho spiegato il segno in due parole.
Il Gemelli ha bisogno di parole, di messaggi e di telefonate, se gli lasci un legame a metà, inventerà mille versioni. Però riderà e flirterà facendo finta di niente quando le deve dare ‘ste benedette spiegazioni. Per lui, la zona del non detto è una chat archiviata che continua a rileggere in cerca di senso, lasciando gli altri segni in balia della chat archiviata.
Il Cancro sente tutto, ma non sempre ha il coraggio di chiedere. Anzi, quasi mai.
Aspetta, si illude e ci ricama su. Se però tu gli manchi ma tu non glielo dici, lo sentirà come un abbandono emotivo. Nella zona del non detto ci resta a lungo, con amore e con ferite che si rimarginano solo con un messaggio che non arriverà mai perché avrà a che fare con tutti i segni zodiacali che non sono Scorpione. La mia migliore amica è del Cancro e non riesco a contare quante volte ha ‘lasciato lì’ una situazione. E io: “ma amo come fai a non sapere? Cioè bona? Finita così? Non parli? Non chiedi un cazzo?” Inspiegabile. Bravissima a spiegarmelo perché fa così, ma per me rimane inspiegabile.
Il Leone è in grado di amare forte, ma odia l’ambiguità. Se ti guarda e sente che c’è qualcosa, vuole che tu lo dica, se lo lasci in sospeso, lo vive come una mancanza di rispetto. Non per ego, ma per dignità del sentimento e forse sì anche per un po’ di ego. Nella zona del non detto, il Leone si sente tradito anche se non c’è stato nulla. Però essere lui quello che dice… Mh, dipende, un po’ più facile puntare il dito. Non è molto introspettivo.
La Vergine analizza ogni gesto, fa replay mentali di ogni conversazione. Se non gli dici chiaramente cosa provi, inizierà a costruire scenari alternativi. La zona del non detto per la Vergine è un enigma irrisolto che toglie sonno perché vuole ordine emotivo, ma è abbastanza brava nell’essere evasiva. Mia zia è Vergine infatti è la prima della lista degli scenari alternativi.
La Bilancia cerca equilibrio in tutto, anche nei sentimenti. Se avverte qualcosa di sospeso, cercherà di sistemarlo con eleganza: o girandosi dall’altra parte e trovando equilibrio o aspettando comunque che la cosa si sistemi da sola aspettando l’equilibrio, la quiete. Se dall’altra parte non trova risposta, si allontanerà per difendersi. Nella zona del non detto, la Bilancia torna spesso: ci balla intorno, cercando di capire se si può ancora parlare. Quando provi a tirar fuori qualcosa di più dalla bocca di una Bilancia un po’ di difficoltà la senti, specialmente se non sai cosa voglia dire la parola EQUILIBRIO.
Il Sagittario in un certo senso ama la verità più di ogni cosa. Se sente qualcosa per te e te lo dice ok, ma se tu non glielo dici, lo vive come un fallimento comunicativo. Nella zona del non detto non resta mai troppo: o trova risposte, o parte per un altro viaggio. Descritto così può sembrare sosia dello Scorpione, ma non è affatto così, perché il Sagittario nella zona del non detto ci entra, ma non ci resta volentieri. Anzi, è uno dei segni che più soffre l’ambiguità, ma non la affronta di petto come lo Scorpione: spesso la evita, la sdrammatizza, oppure ci scappa via. Tra le dinamiche tipiche di un Sagittario c’è il: c’è stato qualcosa? Sì. Ma se non lo dici tu, io non lo dirò mai. Il Sagittario sente, non è affatto superficiale come spesso viene dipinto. Sente, si coinvolge, ma se percepisce che l’altro è indeciso, ambiguo o trattenuto, preferisce volare via piuttosto che farsi tirare dentro. O ti dice tutto subito, o non te lo dirà mai. Il Sagittario ha due modalità: estremo entusiasmo o distanza silenziosa. Quando sente che c’è qualcosa di speciale, può dirlo anche di getto, ma solo se percepisce terreno fertile. Se invece trova ambiguità o freddezza, chiude la porta e non torna più indietro.
“Non era nulla, dai.”
“Meglio così, tanto non durava.”
“Era speciale, ma era il momento sbagliato.”
“Non mi interessava davvero.”
Lo Scorpione invece è diretto sempre. Niente terreno fertile o piantine.
Il Capricorno ama in modo profondo, ma riservato. Non dice subito ciò che prova, ma si costruisce aspettative silenziose. Se gli lasci una connessione a metà, non ti verrà a cercare, ma nella zona del non detto ci resta con orgoglio e dolore non perché non prova nulla, ma perché pretende chiarezza come forma di rispetto. Non è bravissimo nel darla però, la chiarezza.
L’Acquario è indipendente, ma empatico. Capisce le sfumature, ma non sopporta le manipolazioni. Se sente qualcosa, vorrebbe parlarne, ma se non lo fai tu, ti archivia.
Nella zona del non detto, l’Acquario diventa freddo per protezione. Ma in realtà… vorrebbe solo che tu glielo dicessi in faccia. Con lo Scorpione va a nozze perché lo Scorpione dice tutto. Ho una cara amica Acquario e ogni volta mi dice che la asfalto, ma la percepisco serena. Più o meno…
Il Pesci è il mio ascendente, sente anche quello che non dici, ma ha bisogno che tu lo dica lo stesso. Soffre nell’ambiguità, si perde nei sogni, spera sempre che ci sia qualcosa. Nella zona del non detto, il Pesci costruisce storie intere con persone che non hanno avuto il coraggio di sentire con lui.
In fondo a ogni segno però spero ci sia un punto comune, no? Tipo la ricerca della verità? Nel senso, c’è chi la vuole subito, c’è chi la sogna per anni, c’è chi la nasconde sotto l’ironia e c’è chi, come me, Scorpione, la pretende come forma di amore e di vita, ma il fine ultimo è quello no?
No. A quanto pare no.
Spesso rimango basita perché appunto non chiedetemi dolcezza, ma chiedetemi sincerità e quando noto che non è così per tutti dico: com’è possibile?
“Perché non me lo hai detto?” E “Perché non mi dice un cazzo?” Sono le mie due frasi standard. Lo Scorpione non vuole storie perfette, vuole storie vere e se qualcosa c’è stato, anche solo un attimo, non lasciatelo sospeso e per rendere realistico il dimmi cosa c’era creerò un dialogo tra lo Scorpione e il resto dello Zodiaco, ma prima altre fugaci caratteristiche.
Scrive uno Scorpione che non vuole giochi, vuole sapere.
Voglio sapere chi ha sentito qualcosa e ha finto di no.
Voglio sapere perché sparite senza spiegare.
Voglio sapere se vi manco e non lo dite.
Quindi, cominciamo.
SCORPIONE. «Non voglio giochi né intuizioni. Voglio verità. Se c’era qualcosa, anche solo per un attimo, ditemelo. Se non c’era, abbiate il coraggio di guardarmi e dirmelo lo stesso. Io sono fatta così: o tutto o niente. Ma mai, mai il non detto.»
ARIETE. «Se mi piaci, te lo dico. Se non più, smetto. Non per cattiveria, ma io vado avanti. Tornare indietro a spiegare mi sembra inutile.»
TORO. «Io resto, anche quando non si vede, ma se sento che tu non vuoi o non puoi, mi chiudo. Posso non parlare ma dentro, sento tutto.»
GEMELLI. «Ah… io? Beh, sì, forse qualcosa c’era, ma anche no? Cioè, mi piacevi, ma poi pensavo che magari era solo nella mia testa e poi sono successe altre cose. Non lo so… dai, parliamone un’altra volta?»
CANCRO. «Ti avrei detto tutto, ma avevo paura che mi avresti riso in faccia. Così ho aspettato che fossi tu a dirmi qualcosa, ma non l’hai fatto.»
LEONE. «Io ti ho visto e per un attimo, ho sentito qualcosa di vero, ma tu non mi hai dato certezze e io non offro il cuore a chi non mi guarda con fermezza.»
VERGINE. «C’erano segnali, sì, ma erano contraddittori e io non investo in qualcosa che non ha fondamenta chiare. Ho bisogno di logica, anche nei sentimenti.»
BILANCIA. «Ho cercato l’equilibrio, ma tra noi c’era tensione, mistero, bellezza… e anche disordine. Avrei voluto parlarne, ma temevo che rovinasse tutto.» E la mia attuale compagna in questo è proprio la prima della lista. In corsivo la parte più incisiva.
SAGITTARIO. «Ti avrei detto tutto, eh, ma sembravi così intensa! Avevo paura che una parola detta male facesse esplodere tutto così ho fatto finta di niente e sono scappato. Classico, no?»
CAPRICORNO. «C’era qualcosa, sì, ma io non mi muovo senza certezza. Non faccio promesse al vento e tu sei un uragano emotivo affascinante, ma pericoloso.»
ACQUARIO. «Avrei voluto parlarne, ma ho pensato che tu lo stessi già capendo. Tu sei così intuitivo che ho sperato che bastasse uno sguardo. Ma forse, sì… ti dovevo parole.»
PESCI. «Ho sentito tutto anche ciò che tu non hai mai detto e forse è per questo che ho taciuto: era troppo bello per rovinarlo con la realtà.»
Lo Scorpione arriva a questo punto sempre abbastanza disperato poverino perché o c’è ambiguità nelle risposte che riceve o non le riceve proprio o deve andarsele a cercare…
SCORPIONE. «Allora lo confermate. C’erano cose: incazzature, vibrazioni, desideri e cose da dire. Ma nessuno ha avuto il coraggio di restare nella verità. Avrei preferito sentirmi dire: “sì, c’era qualcosa, ma non si può fare, dire o pensare.”» Non è per fare l’intensa sempre, però è che certe cose, se non le affronti, ti si cuciono dentro, come può essere il contrario?
CANCRO. «Ma a volte fa più paura la reciprocità che il rifiuto. Tu dici “ci sarei rimasta”, ma io no. Io non so restare se sento che potrei perdermi.»
SCORPIONE. «Tu ti proteggi con il silenzio mentre io con l’intensità. Nessuno si salva così perché il silenzio è una forma di abbandono lenta.»
VERGINE. «Ma che verità vuoi, Scorpione? La verità è sfumata, le persone non sanno cosa provano. Un giorno ti vogliono, il giorno dopo dubitano.»
SCORPIONE. «E io la voglio anche così: incerta, ma basta che sia detta. Dimmi: “mi confondi” o “vaffanculo”, ma non lasciarmi intuire.»
BILANCIA. «Ho avuto paura di dire troppo e male.» La Bilancia è autentica nel desiderio di armonia, ma può evitare i conflitti anche a costo di sé.
SCORPIONE. «Lasciarle in sospeso le trasforma in fantasmi.»
SCORPIONE al SAGITTARIO. «E tu? Perché sei sparito? Ti facevo paura… o ti faceva paura quello che provavi?»
SAGITTARIO. «Sentivo troppo e troppo in fretta. Tu eri troppo.»
SCORPIONE. «E allora perché non me lo dici?»
ACQUARIO. «Perché certe connessioni non hanno spazio nella realtà. Sono idee, energie. A volte basta sapere che c’è stato.» L’Acquario è autentico a livello intellettuale, ma si distacca dal sentire.
SCORPIONE. «A me non basta. Io voglio sapere se anche tu… anche solo per un attimo, hai sentito l’aria cambiare tra noi.»
PESCI. «Sì l’ho sentito, ma nel sogno era più semplice. Nella realtà… faceva troppo rumore.» Il Pesci è sinceramente emotivo, ma a volte perde sé stesso nell’altro.
SCORPIONE. «Ma se non si vive per l’autenticità per cosa si vive? Non perché voglio aver ragione, ma perché solo nella verità si capisce cosa cazzo succede. Tutto il resto è illusione. Tutto il resto… è il cazzo di non detto.»
ARIETE. «Oh, Scorpione, ma basta! Non tutto deve essere un processo. Non tutto ha un “perché” da scavare. A volte è solo un momento, un impulso, e basta!»
SCORPIONE. «Ma no. Se mi è rimasto addosso, se me lo sogno ancora… allora non era solo un momento.»
GEMELLI. «Mamma mia, che pesantezza! Ogni cosa diventa esistenziale con te, se qualcuno ti guarda troppo a lungo, parte il tuo romanzo interiore!»
SCORPIONE. «E magari tu scappi dietro a una battuta. Io no, io sento e non faccio finta di niente.»
BILANCIA. «Sì ma Scorpione, ogni volta che ti parlo mi sembra di dover scegliere tra dire la verità o deluderti. Non lasci spazio alla leggerezza. La bellezza ha bisogno anche di ambiguità, a volte.»
SCORPIONE. «L’ambiguità è veleno, non voglio “spazio per interpretare”. Voglio sapere se mi guardavi o se mi stavi solo usando per non sentirti solo.»
SAGITTARIO. «Ma la vita è piena di sfumature, fratello!»
SCORPIONE. «Le sfumature vanno bene… ma se ci stai dentro consapevolmente. Tu chiami “sfumatura” anche quando fuggi. Io resto.»
LEONE. «Ma che resta e resta! Tu vuoi il controllo, vuoi sapere tutto per dominare le emozioni degli altri. Non è profondità, è strategia.»
SCORPIONE. «Non voglio controllo, voglio verità. Mi fa più paura essere illuso che essere lasciato e se la verità mi toglie il fiato, almeno è reale.»
TORO. «A me sembra che non ti fidi mai, che hai bisogno di scavare perché pensi che tutti nascondano qualcosa, ma non tutti sono bugiardi. Alcuni sono solo… più lenti.»
SCORPIONE. «Non è mancanza di fiducia. È desiderio di certezza, preferisco uno schiaffo sincero a una carezza ambigua.»
ACQUARIO. «Ma lo vedi che non sei oggettivo? Ogni emozione diventa un enigma da risolvere, a volte la gente non sa spiegare quello che prova e tu glielo chiedi come se fosse un quiz a risposta esatta.»
SCORPIONE. «Non chiedo chiarezza perfetta. Chiedo onestà nel dire: non lo so. Ma almeno… dillo.»
CAPRICORNO. «A volte sembra che usi l’intensità per nascondere la tua fragilità. Parli di verità come se fosse una battaglia, ma forse hai solo paura di essere ignorato.»
SCORPIONE. «Hai ragione, ne ho paura, tantissima, ma almeno io quella paura la guardo in faccia. Non la nascondo sotto il dovere o il distacco.»
CANCRO. «Ma Scorpione… anche a me fa male il non detto. Solo che io lo sento e lo tengo dentro, tu invece lo trasformi in tribunale.»
SCORPIONE. «Perché se non parliamo… io lo porto dentro per anni e finisce che sogno persone che non vedo più, solo per capire cos’avevano in testa.»
VERGINE. «Ok, ma tu vuoi ordine nel caos emotivo e a volte ci sono troppe variabili, troppe paure, troppe cose non lineari. Non si può sempre definire tutto.»
SCORPIONE. «Ma io non cerco definizioni perfette. Cerco il coraggio di dire: sì, c’era qualcosa, anche se non sapevamo cosa farcene.»
PESCI. «Ma tu a volte vuoi parole per emozioni che non hanno nome e chi non riesce a dartelo… lo fai sentire incompleto.»
SCORPIONE. «No, chi prova qualcosa e tace per paura… io lo capisco. Chi invece lo nega per convenienza… quello mi sta sulle palle. Io so che faccio paura, ma non è perché voglio troppo. È perché io non so amare con meno, non so far finta, non so lasciare una cosa sospesa e voltarmi dall’altra parte.»
L’autenticità dello Scorpione è viscerale, profonda, emotivamente non negoziabile. È una fedeltà assoluta al sentire. Ma... viene spesso male interpretata, perché l’autenticità dello Scorpione non è sempre trasparente, ma è protetta, intensa e pericolosa da ignorare.
Non finge di non sentire, lo Scorpione sente tutto: desideri, paure, vibrazioni sottili, emozioni represse. E se qualcosa lo tocca, non può “far finta di niente”.
Altri segni appunto ignorano, minimizzano, ironizzano ed è un cazzo di casino. Lo Scorpione resta, scava e si confronta con l’ombra. Non ha paura della verità, ha paura della falsità ed è disposto a confrontarsi con ciò che è scomodo e questa fame di chiarezza è integrità affettiva allo stato puro. Ama solo se può essere se stesso, non si vende per piacere, non si adatta per essere amato e se deve smettere di essere autentico per restare in un legame, se ne va, ma... è un’autenticità che fa paura allo Zodiaco. È intensa, non ti dice “sto bene” se non lo è. È estrema, o bianco o nero, o tutto o niente. È selettiva, non si apre con tutti, ma quando lo fa, lo fa sul serio. È ossessiva (in apparenza), ma solo perché non vuole lasciare niente di vero irrisolto. Ed è anche il più difficile da amare proprio perché non si accontenta di essere tollerato. Vuole essere visto, sentito e riconosciuto interamente.
In conclusione, lo Scorpione è autentico nella parte più pericolosa dell’essere umano: la vulnerabilità lucida.
E per chi non è pronto a guardarsi dentro, questo tipo di autenticità fa tremare.
PS: possiamo diventare tutti Scorpione? Ah, di novembre ovviamente.